Alessandro Vercesi

Passione, competenza, dedizione,
trasparenza, lavoro di squadra

 

 

 

 

 

 

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Referendum su eutanasia inammissibile

La Corte Costituzionale ha dichiarato l'inammissibilità del referendum abrogativo di iniziativa popolare per la depenalizzazione del reato di omicidio del consenziente (eutanasia).

La Corte ha soltanto svolto il suo compito.

È la politica che deve riappropriarsi del suo ruolo di legislatore, attraverso il Parlamento, con riforme organiche che prevedano nuovi strumenti, con i dovuti confini e deroghe. Il suo ruolo è insostituibile. Purtroppo essa non è stata più in grado di tradurre in legge le nuove istanze di una società in evoluzione e sempre più in difficoltà. Tra cui il diritto di poter autodeterminare la fine della propria vita, quando questa non è più vita.

Rieletto Mattarella

La nuova elezione di Mattarella, uomo di spessore politico e umano d'altri tempi, scongiura l'instabilità del Governo e l'elezione di un Presidente non all'altezza del ruolo. 

Ma è triste assistere al fallimento della politica, non in grado di individuare una nuova personalità degna e condivisa, dimostrando mediocrità e immaturità.

Il Centrodestra a regia Salvini ha fallito, dimostrando di anteporre al bene di tutti il proprio consenso elettorale e il consolidamento della sua leadership. Voleva intestarsi ad ogni costo l'elezione del nuovo Presidente. Non ci è riuscito, imputerà ciò agli avversari, proseguendo la sua campagna elettorale.

Il Centrosinistra è ancora troppo frammentato e debole per proporre un'alternativa condivisa dalla maggioranza: il Movimento Cinque Stelle non è ancora affidabile e la sua nuova fisionomia deve ancora prendere corpo. Il PD, giustamente, ha atteso gli errori dell'avversario, sapendo che gli avversari avrebbero bocciato ogni sua proposta.

La rielezione di Napolitano del 2013 doveva essere l'eccezione, invece si consolida una prassi distorsiva rispetto al dettato costituzionale.

Verso l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica

I tre partiti di Centro-Destra hanno deciso di proporre Silvio Berlusconi quale loro candidato per la Presidenza della Repubblica. (Almeno ufficialmente).

Nella foto la moneta da 2 euro in circolazione da poche settimane, con l’iconica rappresentazione di Falcone e Borsellino.

Il Presidente della Repubblica può provenire da Destra, dal Centro o da Sinistra, ma deve essere, prima di ogni altro requisito, una figura di elevata statura morale, oltre che politica.

Che questa moneta non rappresenti solo un mero simbolo di un'Italia libera e onesta, ma sia la bussola che orienti le decisioni e il voto della maggioranza dei grandi elettori del 2022.

Questa legislatura ha dimostrato che al peggio non c'è mai fine, ma non scriviamo la pagina più vergognosa del Dopoguerra. Tra non molto la maggioranza dei parlamentari scomparirà dalla scena politica, ma il Capo dello Stato ci rappresenterà per sette anni.

Le città più importanti al Centro Sinistra

Nel Centrosinistra giusta e comprensibile la soddisfazione, ma guai a paragonare elezioni amministrative ed elezioni politiche: due battaglie ben diverse dalle quali possono sortire risultati opposti.

Vistosa è la crescita dell'astensione, molto alta nelle aree periferiche delle grandi città e in molte piccole realtà, segno di delusione rispetto al 2016 nei confronti di Lega e Movimento Cinque Stelle.

Per pensare a possibili esiti di prossime elezioni politiche, l'attuale legge elettorale non si può ignorare, dato che non garantirebbe l'alternanza stabile tra due coalizioni contrapposte ben definite, essendo prevalentemente proporzionale. Che si lavori seriamente per cambiarla.

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Due modi contrapposti di affrontare il bisogno di maggior sicurezza, i limiti delle misure del Ministro Salvini, possibili rimedi

Il liberismo e la globalizzazione, combinati con la fine del dualismo tra le due grandi potenze mondiali Usa e Urss che ha alterato l’equilibrio mondiale che si era stabilito nei decenni, hanno portato ad un mutamento dei fattori di insicurezza sociale. Tale fattore è la conseguenza anche di un incremento delle diseguaglianze e di un processo incontrollato nel quale vi è una polarizzazione sempre più marcata tra l’area del benessere e della ricchezza e l’area sempre più ampia della povertà, con il ceto medio, che rappresenta la maggioranza degli italiani, che arretra economicamente in maniera progressiva. La crisi economica e sociale, in taluni casi, origina addirittura una vera e propria guerra tra poveri per la sopravvivenza, si inasprisce l'odio, e la solidarietà rappresenta un valore sempre più desueto, con l’affermazione generale del concetto che per vivere occorra ricorrere alla sopraffazione nei confronti del prossimo.

Per descrivere la così complessa problematica del costante aumento del bisogno di sicurezza, collegato ad una percezione molto alta di insicurezza, associata quasi sempre all’immigrazione, occorre effettuare un’analisi profonda, se si pensa che il numero di reati che generano insicurezza sono diminuiti negli ultimi anni e se si pensa che gli attentati terroristici sono stati realizzati da individui nati, cresciuti e radicalizzati all’interno del paese colpito. Componente fondamentale di una così alta percezione di insicurezza e della tendenza sempre maggiore all’equazione distorta “insicurezza=immigrazione” sono la rabbia e il disagio patiti per la crisi economica e sociale che ha colpito l’Occidente dal 2008, tra cui l’Italia, che non aveva provveduto nei decenni scorsi ad operare quelle riforme necessarie per la ricerca e l’innovazione per lo sviluppo economico, l’ammodernamento e il potenziamento del Welfare, mantenendo invece un livello di debito pubblico accumulato ancora molto alto, che si traduce ancora in maggiori tasse; uno Stato giudicato ingiusto per tanti versi, che non offre ancora infrastrutture e servizi adeguati, con una pressione fiscale molto alta che colpisce soprattutto i redditi da lavoro, con una burocrazia soffocante, con percentuali troppo alte di disoccupazione e precarietà. Per questi motivi, un paese che si trova già in uno stato di crisi economica e sociale dispone meno strumenti per un’integrazione ottimale, con una minore collaborazione da parte della popolazione, già in stato di difficoltà e di rabbia. Compito di una forza politica matura è interpretare questa rabbia e dare le risposte adeguate, risposte sul fronte dell’occupazione, del reddito, dei servizi, prima di tutto.

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